Colesterolo, valori elevati tra le cause delle malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari comprendono un insieme eterogeneo di patologie a carico del cuore e dei vasi, la patologia più frequente è la cardiopatia ischemica su base aterosclerositica. L’ipercolesterolemia (elevati valori di colesterolo nel sangue), e soprattutto elevati valori di colesterolo LDL è un vero fattore causale della patologia aterosclerotica.
La prevenzione primaria, che prevede una corretta alimentazione e la pratica regolare dello sport, è alla base della salute del cuore. «Per controllare i livelli di colesterolo – spiega la professoressa Roberta Montisci, direttrice di Cardiologia del Policlinico Duilio Casula - è fondamentale adottare uno stile di vita sano con una dieta ricca di frutta, verdura, cereali e povera di grassi saturi e una adeguata attività fisica aerobica».
Se ciò non è sufficiente, si associa una terapia farmacologica. «La terapia cardine – sottolinea la specialista dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari - si basa sull’utilizzo di statine in associazione a farmaci quali l’ezetimibe o acido bempedoico, che in combinazione riescono a ridurre i livelli di LDL (lipoproteina a bassa intensità) di circa il 65%».
E afferma: «Quando i valori di LDL sono particolarmente elevati o si è intolleranti alle statine, si usano gli anticorpi monoclonali inibitori della PCSK9 o l’Inclisiran, farmaci che consentono una maggiore degradazione epatica delle LDL e quindi contribuiscono a ridurre significativamente i livelli di LDL circolanti».
I valori di colesterolo dopo un infarto devono essere tenuti sotto controllo: un paziente su cinque che ha già avuto un evento rischia un secondo episodio entro i dodici mesi successivi. «Nel nostro Centro tutti i pazienti con infarto vengono dimessi – dichiara la professoressa Montisci - con una terapia con statina ad alta intensità in associazione con ezetimibe/ac.bempedoico e una quota intorno al 15% anche con anticorpi monoclonali anti PCSK9 o Inclisiran e dopo un mese dall’evento, il 56% dei pazienti raggiunge i livelli raccomandati».
«Come emerge dai dati del Cholinet recentemente pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology - spiega la direttrice di Cardiologia dell’Aou di Cagliari - a cui anche il nostro centro ha partecipato, quando alla terapia con statine associamo l’Inclisiran, oltre il 70% dei pazienti dopo 3 mesi, e l'83% dopo 9 mesi raggiunge i livelli target, risultati altrettanto positivi sono emersi da un altro studio italiano AT TARGET-IT con inibitori di PCSK9».
Federica Portoghese