Osteoporosi, l’Aou di Cagliari al convegno regionale SIOMMMS

venerdì 25 ottobre 2024
Osteoporosi, l’Aou di Cagliari al convegno regionale SIOMMMS

L’osteoporosi rappresenta una malattia di rilevanza sociale. Se ne parlerà il 25 ottobre, al teatro Lirico di Cagliari, nel convegno regionale della Società italiana dell’Osteoporosi e delle Malattie del Metabolismo Minerale dello Scheletro (SIOMMMS), dove gli specialisti delle “malattie dell’osso” si confronteranno su tematiche inerenti alle patologie osteometaboliche. In prima linea nel progetto formativo per le figure professionali, aperto anche ai cittadini, gli specialisti dell’Aou di Cagliari.

L’incontro prevede una prima parte della sessione congressuale dedicata a una lettura sui percorsi diagnostico terapeutici (PDTA) e la gestione integrata del paziente con osteoporosi, per valutare gli strumenti per la definizione del migliore processo assistenziale finalizzato a rispondere a bisogni specifici adattati al contesto locale. Saranno coinvolti anche i medici di famiglia, che identificano per primi il paziente a rischio e lo indirizzano agli esami di primo livello.

Si stima che in Italia siano affetti da questa patologia 1 donna su 3 oltre i 50 anni e 1 maschio su 8 oltre i 60 anni (complessivamente circa 5milioni di persone).

«Purtroppo, ancora oggi, meno del 50% dei pazienti ad alto rischio di fratture è trattato con farmaci anti-osteoporotici – spiega la dottoressa Francesca Pigliaru, dell'Endocrinologia del Policlinico Duilio Casula - con conseguenze sociali rilevanti in relazione alle complicanze e agli esiti degli eventi fratturativi».

L’osteoporosi è una malattia silente e l’esordio dei sintomi coincide con la comparsa di una frattura da fragilità. Tutti i distretti scheletrici sono affetti dall’osteoporosi e possono essere interessati da eventi fratturativi. Tuttavia, le più comuni fratture da fragilità interessano la colonna vertebrale, il femore prossimale (collo) e il polso.

«Lo specialista può però identificare i soggetti a rischio – sottolinea la dottoressa Pigliaru - anche in assenza di sintomi, e valutare una diagnosi precoce di osteoporosi in base ad alcuni elementi clinico-anamnestici, tra cui familiarità per frattura di femore o di vertebre, patologie croniche, e terapie con farmaci che possono provocare alterazioni della struttura ossea come i glucocorticoidi, gli immunosoppressori e le terapie ormonali per carcinoma della mammella e della prostata».

Durante il convegno si discuterà anche dell’inquadramento sulla diagnostica e l’approccio terapeutico ai rachitismi e alle forme di osteoporosi a impronta genetica. Si parlerà di nuovi farmaci anche per l'ipoparatiroidismo. Vi sarà, inoltre, la sessione dedicata alla diagnostica della ridotta massa ossea, sia con nuovi strumenti come la REMS, che con approcci già consolidati come la MOC. Infine l’attenzione si rivolgerà alla terapia, che oggi ha tante opzioni a disposizione.

Agire con strategie cliniche condivise e appropriate, nel rispetto delle necessità dei pazienti è lo scopo comune.  Nell’incontro sono stati coinvolti esperti regionali e nazionali, che hanno interesse specifico in ambito osteometabolico con l’obiettivo di integrare e allargare conoscenze e competenze. Lo scenario per la gestione dell'osteoporosi sta cambiando e si sta sempre più allineando alle altre realtà europe.

Federica Portoghese

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